L'Autore
Artista, pittore, poeta. Scopri chi è Sator ed entra nel suo mondo.
L’ARTE è il “vento dell’anima” che muove lo spirito umano.
Essa è l’attimo che cristallizza l’infinito che noi chiamiamo bellezza che forse è solo la proiezione dell’ignoto, dell’oltre o semplicemente dell’essenza vitale. Non sempre la comprendiamo eppure esiste ogni qual volta quando viaggiamo nei sogni, nella dimensione onirica ed astrale forse nell’aldilà. In questa realtà tutto ci appare un ENIGMA dove fluttuano entità impenetrabili e misteriose.
Nell’arte METAFISICA ho trovato la mia dimensione espressiva nella quale la rappresentazione sia essa onirica, simbolica o enigmatica diventa il momento in cui l’artista-uomo diviene il tramite e apre portali verso mondi che ci appaiono irreali ma che sono dentro di noi. Solo se l’opera genera emozioni allora vuol dire che siamo dinanzi ad una rappresentazione artistica.
Ricordiamoci sempre che questo sublime momento è pur sempre espressione umana una sorta di linguaggio cifrato che si nutre di emozioni e sensazioni generando stupore ed armonia dei sensi.
L’arte alla fine supera gli uomini ed il tempo e perciò per ora mi sento di adoperare solo una pseudonimo al sol fine di identificare la provenienza delle mie opere (anticamente gli artisti non si firmavano ma erano riconoscibili per la loro arte). Preferisco rimanere nell’anonimato e forse quando la vostra luce illuminerà il mio cammino riemergerò da questo volontario oblio.
Dedicato a chi apprezzerà quello che sono.
– SATOR
Il mio pensiero dell'Arte
La poesia nella visione: manifesto di un’arte senza tempo
In un mondo confuso da realtà virtuali, travolti da immagini e parole in visioni multimendiali e sovrastati da eccentriche esaltazioni dell’ego, cosa resta dell’arte, quella vera, che crea emozioni o sconcerto o semplicemente curiosità ma che dovrebbe smuovere l’intimo? Oggi l’arte è considerata un linguaggio che può essere compreso solo da pochi perché lontana dal nostro intimo, dalle sensazioni umane non suscitando più emozioni ma spesso indifferenza o incomprensione.
Essa è addirittura trasformata in un bussiniss commerciale ed espressione di un ego artistico (se tale si può chiamare) che esalta l’autore a prescindere dai contenuti manifestati in forma banale o impegnata che sia. Vige ormai un approccio consumistico dell’arte che richiede continuamente innovazione perpetua per rigenerare istericamente bisogni e ansia di produzione di opere sempre più innovative. Neotenia della specie umana iperstimolata da immagini di arte fugace improntata da un idea di novità.
La novità è oggi un concetto deletereo che sostituisce il senso del nuovo e della vera modernità. Modernità non è novità ma una visione rinnovata del vissuto in itinere che proietta la nostra realtà nell’immortalità e nell’eterna bellezza.
Modernità significa rigenerare le nostre radici: è come rinnovare l’antico tronco di un ulivo secolare che con l’avvento di nuovi rami si rigenera in una diversa forma che si integra con un ambiente sempre in continuo divenire restando eternamente bella. Bellezza intesa come emozione interiore che si traduce in una percezione visiva di equilibrio con lo spirito e che diviene proiezione di un animo immerso nel suo tempo evolvendosi in una icona che appare in un luogo oltre lo spazio e oltre il tempo stesso.
È indubbio che l’arte sia un linguaggio ma è anche espressione di noi stessi e della capacità di manifestarci nella sua originalità, innovazione ed emozione. In una parola liricità artistica intesa come capacità di esprimere i contenuti degli stati soggettivi dell’artista. E tuttavia essa è altresì il risultato dell’evoluzione della nostra koiné e dei nostri archetipi. Pertanto, l’arte vera va al di là del suo interprete e diviene storia, matura nel suo tempo ma va oltre esso e diviene modernità ed eterno manifesto di un linguaggio universale che gli antichi identificavano proprio in quel concetto di bello e che noi oggi qualifichiamo più semplicemente nel significato astratto di opera d’arte eternamente ammirata oltre il tempo e le definizioni.